giovedì 18 dicembre 2008

Da Nord a Sud

Qualcosa si muove. In questo paese che dimentica presto, in un’Italia con un’identità allo sbando, qualcosa si muove.
Un movimento che parte dal basso e va verso l’alto in senso politico e sociale. Che è partito dall’alto e va verso il basso da un punto di vista geografico.
Savianocontinua non è stata e non è un’estemporanea d’arte. È una presa di coscienza collettiva: non solo una forma di solidarietà, ma una ribellione. Vogliamo ribellarci all’idea che in un paese democratico ci si debba nascondere per aver avuto il coraggio di raccontare il marcio che circonda le nostre indifferenze. La camorra ci indigna. Ogni mafia ci indigna.
Ciò che Saviano ci ha raccontato è andato sotto pelle e nell’anima.
“Nessuno ormai, dopo Gomorra, può dire di non sapere, di non sospettare” (Franco Roberti). Nessuno ormai, dopo Gomorra, può continuare a comportarsi come se nulla fosse.
Savianocontinua sta tornando per dire che non tutto il Paese è anestetizzato da una dieta mediatica fatta di “culi e veline, pianti degli amanti, situazioni fasulle” (Dario Fo).
Da nord a sud la nostra indignazione è viva e sta per manifestarsi nuovamente.
A presto.